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Time of Dog and Wolf

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Bradamante_
view post Posted on 2/8/2007, 11:55 by: Bradamante_     +1   -1




Terza puntata.
Diciamo che sono soddisfatta a metà.
Andiamo con ordine.
SPOILER (click to view)
Nel corso della puntata, continuano i rapporti di socializzazione tra i tre protagonisti e Min Ki, con un certo dispiacere, si rende conto che l'interesse di Ji Woo per Soo Hyun, non è di natura amicale.
Messo alle strette dal fratello, Soo Hyun decide di chiarire la sua posizione con la ragazza dicendole che la considera soltanto una buona amica e che non è interessato a un rapporto sentimentale.
Naturalmente, la reazione di Ji Woo è di estrema delusione.
Nel frattempo, il viaggio koreano di Mao, il padre naturale di Ji Woo, nonchè l'assassino della madre di Soo Hyun, è contrassegnato da alcuni incontri importanti.
Innanzitutto, si ritrova, dopo tantissimi anni, faccia a faccia con l'uomo che gli sottrasse la moglie e la figlia e nonostante in lui sia fortissima la voglia di ucciderlo, riesce a contenere la sua rabbia repressa e per un momento, lascia che il suo animo si "incrini" all'emozione di risentire la voce di Ari che pronuncia la parola "papà", anche se non rivolta a lui.
In seguito, dopo un primo tentativo andato a vuoto (gli uomini del NIS erano al corrente dell'appuntamento, ma non erano riusciti ad "occultare" in modo efficace la loro presenza), Mao riesce ad incontrare durante una cena, per conto del Cheongbang, alcuni foschi personaggi al limiti della legalità con in quali deve intrecciare alcune relazioni di natura non proprio lecita.
Il NIS non si lascia sfuggire l'occasione e organizza un'operazione di appostamento alla quale partecipa anche Soo Hyun.
Tutto sembra andare per il meglio, ma durante il servizio a tavola, Soo Hyun, sotto le mentite spoglie di un cameriere, riconosce il tatuaggio di Mao e non riesce a trattenere le sue emozioni.
Appartatosi con molta fatica, rimane per qualche istante in preda a un grande sconvolgimento interiore e poi, completamente fuori di sè, estrae la pistola d'ordinanza e insegue Mao e il suo scagnozzo intenti a dileguarsi dopo che hanno capito che il NIS era presente nel ristorante.
Nel buio fitto del giardino, Soo Hyun non riesce a consumare la sua vendetta e dopo aver rischiato la morte, stranamente Mao lo grazia per la seconda volta (la prima era stata nel corso della prima puntata durante l'assassinio della madre), viene ricoverato in gravi condizioni in ospedale.
Un tremendo stato post-traumatico, accompagnato da una drammatica fase onirica in cui rivive la sofferenza per la morte della madre, lo debilita ulteriormente e le sue condizioni paiono molto serie, tuttavia riesce a riprendersi e a confidarsi con il padre riguardo al riconoscimento del killer nella figura di Mao.
Il NIS non passa sopra il suo comportamento e dopo che vengono accertate le sue responsabilità (Min Ki avrà suo malgrado un ruolo determinante nella sua defenestrazione) è costretto a rassegnare le dimissioni.
Per Soo Hyun è un brutto colpo e la rabbia e il forte turbamento che si sono accumulati in lui, lo spingono, ora che è "libero" di agire, a ritornare in Tailandia alla ricerca di Mao.
Fine della puntata.
In fase di commento, vorrei sottolineare come io trovi molto interessante la caratterizzazione della figura di Mao, "un cattivo" capace di mostrare il suo dolore interiore per il fallimento della sua vita familiare (ricordo molto bene l'amarezza palesata durante una sorta di soliloquio nel corso della prima puntata) come il turbamento, una commozione molto intima, al sentire la voce della figlia Ari dopo molti anni.
Un uomo che è diventato criminale per scelta, ma che mostra dei risvolti umani inaspettati, e penso a quella sorta di condotta morale per cui toglie la vita al prossimo soltanto quando deve, e non sempre e comunque.
Detto questo, non posso non parlare dell'eccellente performance interpretativa di Joon Ki.
Ha toccato tutte le corde possibili e inimmaginabili per descrivere il trauma e la sofferenza interiore del suo personaggio, riuscendo a coinvolgere chi guarda nel suo strazio emotivo.
Bravissimo.
Ripeto, il personaggio di Soo Hyun ha bisogno, e finora la sta trovando degnamente, di una forte caratterizzazione psicologica che descriva molto bene il percorso di un cane che diventa lupo, parafrasando il titolo del drama che allude a quel lasso temporale in cui il giorno e la notte convivono e in cui il tuo migliore amico può diventare il tuo peggior nemico.
Non dico altro e lascio a chi legge il piacere di scoprire da sè il resto della storia.
Veniamo a ciò che non mi è piaciuto.
Questo drama sta "galoppando" sull'arco delle sedici puntate, ma in realtà dovevano essere ventidue, e mi sembra che i tagli inferti alla sceneggiatura siano più dannosi che meritevoli di apprezzamento.
Se un protagonista deve convivere con un grosso trauma infantile, si dovrebbe descrivere per tappe progressive la prostrazione della sua anima e il suo disagio psicologico (Soo Hyun passa da una vita ordinata e serena a uno sconvolgimento emotivo totale in modo netto).
Non ci si innamora in tre puntate, anzi due scarse (Ari è un personaggio ancora troppo poco abbozzato per esprimere in modo completo un sentimento amoroso di qualsiasi tipo).
La descrizione della volontà di vendetta di un personaggio non può piegare la logica e la coerenza di intere sequenze narrative (le scene dell'inseguimento notturno di Soo Hyun ai danni di Mao e poi quelle molto macchinose e faragginose dell'inchiesta del NIS).
Ci vuol ben altro impegno in fase di scrittura e di montaggio, perchè questa storia possa decollare sul serio.


Edited by Bradamante_ - 2/8/2007, 14:30
 
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