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Time of Dog and Wolf

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Bradamante_
view post Posted on 26/7/2007, 12:17 by: Bradamante_     +1   -1




Ieri notte, due ore filate con il cuore che corre veloce.
Alla fine, poco dopo la mezzanotte, mi sentivo già innamorata di questo drama.
Partiamo dall'inizio.
SPOILER (click to view)
Un prologo, che molto probabilmente è già la conclusione della storia, ci mostra uno spettacolare e drammatico inseguimento che vede coinvolti Soo Hyun (Joon Ki) e Ji Woo/Ari (Nam Sang Mi) e un stuolo di macchine lanciate a folle velocità sulla banchina di un porto commerciale.
E' evidente che non vogliono semplicemente speronarli, ma che sono determinati ad ucciderli.
Il volto di entrambi è sconvolgente..... Lui è completamente stravolto, sembra fuori di sè, mentre lei è attonita, quasi sul punto di svenire.
Ad un certo punto, dopo aver temporaneamente seminato gli inseguitori, lui riesce a farla scendere dal veicolo, con dei modi molto bruschi, e si porta dietro il gruppetto dei malviventi fino a che, travolto dalla furia delle pallottole, finisce in mare.
Nel frattempo, è sopraggiunto Min Ki (Jung Kyung Ho) che riesce a soccorrere Ji Woo/Ari, ma non ad aiutare Soo Hyun, il quale, ferito gravemente (per pochi secondi, è addirittura calato il silenzio come un ottundimento dello stato cosciente, come se il corpo gli stesse cedendo di colpo), si lascia andare a fondo dando però l'impressione di essere ancora cosciente.
La luce, la salvezza, è là, guardando verso l'alto....
Lui la vede e potrebbe essere una questione di secondi.
Vuole vivere oppure morire?
Il tempo "presente" del racconto s'interrompe in questo istante e come in un flasback rivive il suo passato, tutta la vita in una frazione di secondi che per noi che guardiamo molto probabilmente durerà tutte le sedici puntate, ma potrebbe anche non finire proprio in questo modo.
La puntata continua descrivendo una parte dell'infanzia di Soo Hyun in Tailandia, un paese dove la legalità e l'illegalità convivono scivolandosi addosso.
Entra in scena il bravissimo Galchi (perdonatemi, non conosco il nome del piccolo attore, per cui lo chiamerò con il nome del personaggio che interpretava in I'm Sorry I Love You) e assistiamo alla descrizione di un frammento della quotidianità di questo bambino, della sua coraggiosa mamma (un procuratore distrettuale impegnato nella lotta contro il sindacato criminale Cheongbang) e dell'incontro speciale con una bambina di nome Ari (è lo stesso personaggio che poi verrà interpretato da adulta da Nam Sang Mi) che nasconde una vita familiare tutt'altro che serena (il padre è un killer mafioso, praticamente "assente" nella sua vita e la madre è una donna stanca, disillusa che ha deciso di rifarsi un'esistenza con un altro uomo).
Un destino molto crudele legherà a doppio filo la vita dei due bambini, in quanto il padre di lei è colui che ucciderà la madre di lui.
La scena dell'omicidio è di una intensità drammatica che dilania l'anima.
La disperazione di Galchi è concentrata sul suo volto e su quel pianto disperato, e in quella manina protesa verso la pistola con il silenziatore....
Il dettaglio dell'inquadratura sulla mano dell'uomo, sul tatuaggio del polso sarà l'incubo ricorrente nella memoria di Soo Hyun, nonchè l'unico indizio per poterlo riconoscere.
Potrebbe essere ucciso anche lui, ma il killer esita e dopo uno scambio di sguardi (l'uomo indossa una maschera che lo rende comunque irriconoscibile) se ne va, risparmiandogli la vita.
Soo Hyun ha perso tutto, una paese che lo aveva accolto (verrà adottato da un amico della mamma, un agente del NIS che era venuto appositamente dalla Korea per aiutarla nelle sue indagini), la famiglia, gli amici.
Ari, a sua volta, segue la madre in fuga con la promessa di una vita migliore e con un nuovo papà, un uomo stanco di avere a che fare con i loschi traffici del Cheongbang che aveva ottenuto la possibilità di espatriare grazie all'aiuto fornito proprio alla madre di Galchi.
Per Soo Hyun ricominciare a vivere sarà dura, ma dopo i primi momenti di smarrimento riuscirà a costruire un rapporto con la sua nuova famiglia e soprattutto con Min Ki che diventerà più di un fratello, un vero amico.
Sulle ali di un gioco tra bimbi su un campo erboso (bello questo passaggio con un aereo che sfreccia in cielo e con loro due che lo imitano, per poi ritrovare un aereo molto simile nel cielo che sovrasta l'In-cheon Airport, teatro di una esercitazione del NIS per testare le capacità operative dei due giovani agenti, Soo Hyun e Min Ki), i due fratelli si ritrovano catalpultati in avanti di tredici anni ormai adulti.
Diversi nel carattere, nell'anima e diversi nel modo di vivere il lavoro all'interno del NIS.
Il destino è però in agguato e Ari, diventata Ji Woo agli occhi del mondo, ritrova da una parte quel bambino che aveva acceso una piccola luce nel suo cuore e le fa conoscere, dall'altra, il fratello acquisito dello stesso, un ragazzo molto interessato a conquistarla non solo con le belle parole....
La seconda puntata si conclude con uno Soo Hyun turbato, perchè durante un controllo di routine sui passaporti all'In-cheon Airport, ha avuto l'impressione di riconoscere negli occhi di un uomo venuto dalla Tailandia lo sguardo di un altro uomo...
E noi sappiamo che ha visto bene, poichè è proprio il killer che ucciso sua madre!
E' tutto.
Ho tentato di raccontare un po' per sommi capi ciò che ho visto ieri sera.
In fase di commento, anche sulla base di alcuni spoiler della terza puntata, posso dire che Time of Dog and Wolf è un drama che fonda le sue basi su una forte caratterizzazione psicologica dei personaggi, e non potrebbe fare diversamente, in quanto per giustificarne l'evoluzione emotiva in senso drammatico verso la ricerca della verità del loro passato, li spinge ai limiti dell'umano sopportabile.
Anime senza tregua, anime che vorrebbero ritrovare la pace nel cuore.
Mi chiedo se però la verità tanto cercata, desiderata, sarà l'inizio della fine, se spostare i limiti della propria coscienza, specie per Soo Hyun in cerca di una dilaniante vendetta, sarà davvero il rifugio dal tormento dei traumi del passato.
Anime spogliate degli affetti, anime cariche di dolore.
Forse la risposta a questa domanda la devo cercare in quell'inizio sofferto, dove tutto si è compiuto, dove le parole sembrano aver travalicato anche i sentimenti.
Vale la pena vivere ancora?
Esiste un futuro dove il passato non possa inseguirti?
Per gli attori protagonisti, indubbiamente, una prova difficile ed ardua con un Joon Ki che mi ha sorpreso positivamente e che sta dimostrando uno spessore interpretativo di qualità.
Non si tratta di raccontare semplicemente una vendetta, ma si tratta di andare ben oltre le parole della sceneggiatura, di far vivere le emozioni e i chiaro-scuri di un uomo alla ricerca di se stesso.
Quella manina tesa verso la pistola, quella disperazione senza consolazione, quella disperata urgenza di ritrovarsi faccia a faccia con colui che ha distrutto il proprio mondo, sono, diventeranno, la cifra espressiva della prova attoriale di Joon Ki.
Di Nam Sang Mi, mi ha colpito la maturità, da altri invece vista come un limite al personaggio, e quel velo di tristezza negli occhi che si porta dietro in una vita ricca di sicurezze apparenti.
Mi piace, perchè ho di fronte un'attrice che si mette in discussione e spero che l'impressione di partenza si confermi in seguito.
Per Jung Kyung Ho, solo conferme positive e il piacere di averlo ritrovato dopo I'm Sorry I Love You.
Il suo ruolo è molto interessante, perchè la sua solarità un po' straffotente credo nasconda ancora tanti angoli "sinistri", vedi la gelosia e la voglia di competizione verso il fratello, da sviscerare.
Per il momento mi fermo qui.
Vorrei aggiungere soltanto poche parole.
Questo drama vive delle emozioni dei personaggi e quindi, è capace di volare alto toccando la sensibilità di chi guarda.
Ieri sera, ho provato proprio questo genere di sensazioni.
Grazie a chi avrà avuto la pazienza di leggere le mie parole.


Edited by Bradamante_ - 26/7/2007, 21:33
 
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