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Nobuta wo Produce

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view post Posted on 27/12/2020, 20:14     +1   -1
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Io l'ho visto una decina d'anni fa e ancora ricordo il piacere che provai a guardarlo. Ho visto quasi tutti i drama di Yamashita, ma questo assieme a Proposal Daisakusen è per me tra i più belli che ho visto in generale.
 
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view post Posted on 29/12/2020, 10:35     +1   -1
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CITAZIONE (Egon Spengler @ 27/12/2020, 20:14) 
Io l'ho visto una decina d'anni fa e ancora ricordo il piacere che provai a guardarlo.

Che commento striminzito Egon..... siù, siù mettici un po' più d'animo siù! :fighting:
CITAZIONE
Ho visto quasi tutti i drama di Yamashita, ma questo assieme a Proposal Daisakusen è per me tra i più belli che ho visto in generale.

Sarei molto interessata anche ad un tuo commento de' core su Proposal Daisakusen (ma nel topic apposito, mi raccomando! :ohyes: ) perché, vedendolo qui in Nobuta, YamaPi mi ha molto incuriosita dato che è bon- ehm è un grande attore =); però non riesco a convincermi sul resto dei suoi lavori =/

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––


Ora passo invece io a lasciare un commento veloce su questa bella serie....
Al momento mi viene solo da dire che già da una lettura attenta della sua trama avevo capito fosse una bella opera ma non mi sarei mai aspettata potesse essere COSÌ bella! Ogni episodio ha qualcosa che rasenta il miracoloso: riuscire ad essere più bello del precedente! Dico sul serio; pensi che l'episodio che hai appena visto sia stato bellissimo, fantastico, irripetibile e che con questo il drama ha raggiunto il suo apice e invece..... ecco che si palesa quello successivo che riesce totalmente a surclassare l'episodio precedente. E così fino alla fine dell'opera. Questo drama per me ha segnato un precedente, e cioè invogliarmi a rivedere SUBITO una serie appena conclusa! Ci son stati diversi drama coi quali, una volta conclusi, mi è venuto da pensare: "di sicuro li riguarderò.... in futuro...."; con Nobuta la voglia di rivederlo è stata IMMEDIATA, tanto ne sentivo la mancanza. Questo, penso, grazie ad un mix di tante cose quali la sensibilità, la leggerezza (e non la superficialità, attenzione) ma al tempo stesso la profondità, il calore infusi in.ogni.singolo.episodio fa sì che questo drama sembra non debba finire mai....
Io poi sono stata fortunata: l'ho guardato insieme ad un'amica :cuore: e piano, piano, centellinato, un episodio al giorno, cosicché me lo sia potuto gustare a fondo. Ogni nuovo episodio era una sorpresa, una magia, una piccola coperta calda.... Per questo dico che tutti dovrebbero vedersi un episodio al giorno di Nobuta wo Produce: fa bene all'anima ed allarga la mente!
Un Nobuta al giorno toglie il medico di torno! :ohyes:


Tornerò in futuro per un commento più approfondito!ninja_hide
 
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view post Posted on 6/1/2021, 20:03     +1   +1   -1
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CITAZIONE
moon-eo Moon-eo scrive Che commento striminzito Egon..... siù, siù mettici un po' più d'animo siù! :fighting:

Ok ok, X) , scrivo di più.

Nobuta wo produce appartiene a quei drama che per un motivo o per un altro mi sono rimasti molto impressi nella mente e di cui a distanza di anni porto un buon ricordo.
Questo perchè dopo averlo visto una volta, lo rividi qualche anno dopo per una seconda volta.
Devi sapere che quando lo vidi la prima volta anche se mi piacque non riuscì a vedere oltre le normali scene, non mi suscitò particolari emozioni, tanto che andandolo a commentare fui sincero ed esternai il mio pensiero su di esso. Non fu un commento negativo, ma nemmeno positivo visto che scrissi che secondo me tutte le vicende compreso il finale erano sostanzialmente prevedibili e che il tema principale era l'amicizia tra i tre protagonisti.
Prendi il personaggio di Shuji, sempre preoccupato di mantenere la figura sociale che si era creato.
Accostagli il personaggio di Akira, per nulla preoccupato del suo stato social, anzi da tutti ritenuto uno stupido per via dei suoi modi di fare burleschi.
Completa il triangolo con la figura di Nobuko, un adolescente vittima di bullismo che nemmeno prova a reagire tanto da credere che tutte le cattiverie che gli rivengono rivolte contro siano tutte vere e che lei se li meriti.
Alla fine del drama, guardandolo per bene e dandogli la giusta attenzione e non guardarlo tanto per farlo come feci io la prima volta, si riesce a capire che i malumori adolescenziali non sono solo problemi di Nobuko, ma anche di Akira e Shuji, che con i loro comportamenti opposti l'uno all'altro nascondevano invece paure sopite che tenevano solo per se. E anche chi si burlava di Nobuko e la vessava alla fine si scopre che tiene a sua volta insicurezze e paure.

Moon-eo non chiedermi di commentare episodio per episodio :? , perchè la prima volta lo vidi 11 anni fa e la seconda circa 9-10 anni fa :ehm: . Non penso di poter ricordare i particolari, anche se il messaggio lanciato dal drama lo ricordo benissimo.
In compenso Proposal Daisakusen l'ho visto 6 volte ( è il mio drama preferito per eccellenza :clap: ).
Appena ho un minuto di tempo lo vado a commentare molto volentieri.
Se ti piacciono molto i drama giapponesi, ti consiglio vivamente Sora Kara Furu Ichioku No Hoshi, Engine, entrambi con Kimura Takuya, Dragon Zakura con Hiroshi Abe e Yamashita, H2, Kisarazu Cat's Eye e My Boss my Hero.
 
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view post Posted on 12/1/2021, 02:29     +1   +1   -1
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<< Cicala! Che senso ha continuare a vivere in autunno? Sei troppo sola! Dovresti arrenderti ….
Sia per le cicale che per gli uomini, arrendersi è una grossa scelta.>>


LA PRODUZIONE :sisi:


Sotto il vivace aspetto kawaii delle caratteristiche uniformi scolastiche alla marinaretta; dietro ai volti scintillanti e perfetti dei due protagonisti maschili ancora nel fiore dei vent'anni che ormai furono; messo un po' in ombra da tutte le idiosincrasie e follie che spuntano come funghi puntata dopo puntata (a partire dai gesti buffi ideati da uno dei tre protagonisti fino a tutta una serie di personaggi al limite del surreale che appaiono e scompaiono davanti agli sguardi attoniti del nostro trio), questo drama ha come tema portante un argomento in realtà affatto spensierato e solare, di fatto per niente adatto a dei liceali giovincelli: quello della “produzione” che dà, appunto, il titolo all'opera.

Che cosa è una produzione?

Wikipedia dice: “La produzione in economia è l'insieme delle operazioni attraverso cui beni e risorse primarie vengono trasformati o modificati [….] in beni e prodotti finali a valore aggiunto in modo da renderli utili o più utili cioè idonei a soddisfare, in seguito alla loro distribuzione sul mercato, la domanda ed il consumo da parte dei consumatori finali.

Il termine produzione, in seguito, è andato a descrivere ogni tipo di attività umana per poi essere applicato, in ultima fase, agli esseri umani stessi; nello specifico a quel processo di selezione, trasformazione e vendita al pubblico di quei personaggi facenti parte del così detto show business (del quale io ci ho visto almeno un riferimento durante il corso delle puntate). Un concetto sintetizzato perfettamente da Akira (uno dei tre protagonisti) durante un monologo con sé stesso: “Essere prodotti significa diventare qualcosa che tutti quanti vogliono”.

Ed è proprio quest'ultima accezione del termine a dare il la alla trama: due ragazzi (che non possono essere più diversi l'uno dall'altro) si coalizzano per far diventare la ragazza sfigatella, Nobuko Kotani anche detta Nobuta, appena trasferitasi nella loro scuola ma già presa pesantemente di mira dagli altri compagni di classe, la studentessa più popolare dell'istituto. Ma questo leitmotiv così amato dal fantasioso universo dei manga tanto da esser diventato un vero e proprio stereotipo, data la sua vena utopistica e morale richiamando ai sentimenti più puri dell'adolescenza, qui porta ben poco di idealistico. Si veda il seguente dialogo che, di fatto, dà inizio alla produzione:

Akira: “Sii felice! Adesso Kotani non è presa più di mira da nessuno!
Shuji: “Non essere così ingenuo. Verrà ancora maltrattata. Ascolta …. quando qualcuno è ad un livello così basso …. e prova a diventare popolare così velocemente, non verrà mai accettato. A meno che non la portiamo ad un livello superiore, la gente non noterà alcuna differenza in lei.
[….]
Akira: “Beh, ci sarebbe qualcosa da sistemare anche al suo “interno” ….
Shuji: “Com'è fatta dentro, non ha alcuna importanza. Se tutti dicono che una cosa è bellissima, sarà bellissima agli occhi di tutti. Se tutti vogliono una cosa, il prezzo sale. Ci sono persone al mondo che ragionano così.
Akira: “E chi sarebbero queste persone?
Shuji: “Quella gente …. [indica i grattacieli del quartiere finanziario] Quelle persone pensano a come farci spendere sempre più soldi. Far entrare una canzone in classifica anche se non è bella …. Trasformare una ragazza comune in una idol …. Mettere un mucchio di persone davanti all'ingresso di un pessimo ristorante di ramen …. In altre parole …. “Produttori”.... o qualsiasi cosa essi siano.

Un inizio degno di Frankenstein, di un film horror piuttosto che di un'opera dedicata a dei liceali …. Eppure è proprio così: cinico da star male, realistico al tempo stesso da far deprimere e da far riflettere. Proprio come quei grattacieli enormi del quartiere finanziario che Shuji indica ad Akira in questo dialogo e che saranno uno spettacolo ricorrente nel corso della serie: sono visibili da qualunque parte i personaggi si trovino; che siano a scuola, per le vie di Tokyo, al rifugio di Akira od a casa di Shuji quegli abnormi mostri di cemento sono sempre lì, ad un passo dall'inghiottire il palazzo, a confronto minuscolo, nel quale abita Shuji o che si stagliano tronfi di una superbia mal celata nel panorama tokyota …. Onnipresenti, hanno il compito di ricordare ai nostri ed a tutti i loro compagni cosa è veramente importante nella vita, cosa è, quindi, da perseguire strenuamente e qual'è il loro posto nella società. Non c'è tempo né spazio per sognare, per lasciarsi andare a qualche fantasia che non sia materialistica; quei grattacieli – veri padroni della città – parlano chiaro: “Chi sogna non produce denaro” ….

Un inizio atipico, quindi, molto particolare, che darà il via ad un progetto altrettanto singolare. Un progetto che nasce un po' per scherzo, un po' per provare a sé stessi il proprio valore, un po' per una strana, inspiegabile e morbosa voglia di creare, pur stando nell'ombra, qualcosa con le proprie mani – come dice Aoi – di essere la materia grigia dietro ad un progetto, un po' per altruismo ed empatia.
Sarà una produzione che avrà inevitabilmente il carattere dei suoi produttori: sarà scaltra e calcolata come il suo produttore capo, Shuji Kiritani, a tutti gli effetti l'ideatore e la mente del trio; ma sarà anche innocente e giocosa, che non riesce a prendersi troppo sul serio, come sa essere il nostro aiuto produttore, Akira Kusano, che fortunatamente sarà sempre presente per sdrammatizzare la situazione. Quando poi anche l'oggetto stesso di questa produzione, Nobuta, comincerà ad aggiungerci un tocco di saggezza e di sensibilità, comincerà cioè ad esternare le sue opinioni autonome, sarà il segnale dell'inizio dello sfaldamento del progetto “la produzione di Nobuta”.

I PERSONAGGI :shy:


CITAZIONE (Gelsika @ 4/2/2010, 09:21) 
Come vedi ci sono 3 personaggi, una è un'emarginata sociale: gli altri la isolano e lei non ha nessuna intenzione di entrarci. Uno è pazzo [….] che è un po' come un personaggio di De Filippo. E' un po' un finto pazzo, facendo il pazzo può fare quello che vuole ed è schietto, non è inibito come molti altri che si comportano in maniera razionale. Gli altri lo emarginano ma lui non si comporta come un emarginato perché in fondo lui sa che non è che gli altri siano meglio di lui [….]. Infine c'è il falso che pur di essere accettato si finge ciò che non è. Questa secondo me è una forma diversa di emarginazione. Un'emarginazione che si crea l'emarginato stesso, perché alla fine nessuno dei suoi "amici" lo conosce davvero, quindi non sono VERI amici. E durante l'adolescenza, se non hai amici la vita è difficile! Shuji fa il tipo fighetto, ma non senza soffrirci (vedrai).
Comunque come avrai capito, questi personaggi "particolari" sono destinati a diventare grandi amici

~ SHUJI ~


CITAZIONE (Gelsika @ 2/11/2007, 23:45) 
Sin da subito si capisce che Shuji è qualcuno di particolare. Qualcuno dall'animo profondo che vuole fingere un'estrema superficialità.

jejja88 pag.20
CITAZIONE
Shuji è il classico ragazzo per bene che non sgarra niente, e che infatti per consuetudine dimentica anche come ci si lamenta …. ne deve sopportare tante, e solo perché ha paura di mostrare il vero se stesso …. mentre questa cosa non esiste negli altri due protagonisti, che hanno dalla loro la forza di riuscire a comportarsi per come sono davvero.

Per gli amici è un mattacchione, “l'anima della festa” sempre pronto a far confusione ed a scherzare, un tipo sempre allegro e sorridente con cui è un piacere conversare, uno che preferisce divertirsi e che non ha tanti pensieri per la testa se non quello di far baldoria col suo gruppetto. Niente di più sbagliato. E già il primissimo episodio regala allo spettatore una scena emblematica di questa dualità tanto cara al personaggio: Shuji che cammina lungo il corridoio della scuola in mezzo a tanti …. bambinetti delle elementari con addosso la divisa delle superiori. Ecco come il ragazzo vede e giudica i suoi coetanei: come dei poppanti stupidi ed infantili, che pensano solo e soltanto a divertirsi ed a fare sciocchezze e che non si avvicinano neanche con l'unghia del mignolo al suo livello; e lui, l'unico adulto lì dentro, costretto a subire le loro scemenze delle quali è stufo marcio.
E non può che essere così, data l'intelligenza fenomenale della quale il ragazzo è dotato, tanto da permettergli di cavarsela in ogni situazione e, una volta lanciato il progetto della produzione, di cogliere le opportunità al volo per far aumentare la popolarità di Nobuta. Un ragazzo, insomma, dalla materia grigia non indifferente, scaltro e molto astuto. Ma probabilmente la parola che meglio definisce questo personaggio è cinismo: Shuji non è una persona egoista bensì molto, molto cinica; cinismo oltretutto aiutato a trionfare grazie al razionalismo imperante e sempre presente nei ragionamenti del ragazzo. Shuji, semplicemente, crede che il mondo sia governato dall'ipocrisia, dall'egoismo, dall'indifferenza e dall'auto-conservazione (per dirla con un concetto proveniente da un certo manga: che sia governato “da Marte”), e che gli individui non facciano altro che sottostare a questi dettami senza farsi troppi sensi di colpa. Il mondo, insomma, è finto e freddo e per riuscire a sopravviverci non si può far altro che adeguarvisi. Un ragionamento al limite del banale ma al tempo stesso freddo e spietato, che non lascia possibilità di scampo, a sé stessi in primis.
Ma tutto ciò non esclude che Shuji sia anche una persona molto sensibile ed altruista. Ce lo dice il primo episodio che ci mostra il ragazzo affezionarsi ad un salice (l'unica cosa viva in quel mondo di calce e cemento) vicino al porto, l'unico verso cui sente una vera connessione spirituale, l'unico con cui può essere sé stesso. Ce lo dice Nobuta quando afferma: “Ecco cosa gli piace: la gente. Si atteggia da persona forte e tuttavia ama la gente che lo circonda. Molto probabilmente tiene molto agli altri. Ecco perché mente. Cerca di nascondere i suoi veri sentimenti”. Un ragazzo che più di tutto ama la compagnia, quindi; a cui interessano le persone e che odia la solitudine, a differenza degli altri due che invece, se non la amano, la preferiscono certamente a delle amicizie di convenienza. Un ragazzo troppo conscio di sé stesso e del mondo che lo circonda, il quale SA di essere debole proprio in virtù della sua sensibilità e che, spaventato dal vuoto che potrebbe crearsi intorno a lui, decide di fingersi un'altro, un suo completo opposto. Quando, però, conoscerà per la prima volta il calore della vera amicizia si renderà conto a poco, a poco che in quel vuoto che tanto rifugge lui vi si trova già, e da un bel pezzo anche. Credeva di fregare il mondo ed invece scopre di aver fregato solo sé stesso. Da quel momento in poi nulla sarà più come prima ….

~ AKIRA ~


CITAZIONE (Gelsika @ 2/11/2007, 23:45) 
Mi ricorda un po' le teorie di Pirandello. E la sua teoria sul fingersi folli.
Specie per il personaggio di Akira. Dove finisce il punto in cui ci è e inizia quello in cui ci fa?

jejja88 pag.20
CITAZIONE
È solo che non riesce a capire bene come vivere la sua adolescenza...secondo me la sua innaturale spensieratezza in realtà è positiva, un carattere sensibile come si intravede essere il suo verrebbe troppo scosso se non avesse quel muro di pazzia che lo protegge...

CITAZIONE (A.J. @ 21/6/2009, 20:58) 
Tutti e tre i personaggi sono interessanti nelle loro personalità, anche se il mio preferito è Akira, che oltre ad essere davvero ben interpretato è anche colui che tiene unito questo "strano" terzetto.
Akira è un ragazzo che ha un grande bisogno di trovare un amico vero, ha un animo puro, privo di ogni malizia e incapace di cattiveria e proprio la sua "innocenza" e la sua totale mancanza di atteggiarsi da "figo" lo emarginano, facendolo passare un po' per tonto ... ma in realtà dal suo "angolino di mondo" nota molte più cose di altri ... gli manca solo quel qualcuno che lo aiuti a dare un senso alle cose ... non a caso "sceglie" Shuji, di cui ha intuito la vera personalità.

Questo personaggio è indubbiamente il “jolly”, il collante che tiene unito il trio, come giustamente asserì qualcuno. Akira vive in un mondo tutto suo in cui non ci sono limitazioni né conseguenze e proprio per questo risulta di fondamentale importanza, dato che i suoi due compagni son persone che hanno l'abitudine di auto-limitarsi: l'uno in via della sua ferrea ed infallibile razionalità, l'altra a causa della bassissima autostima che l'affligge. Senza Akira, perciò, moltissime cose non sarebbero accadute, men che meno la “produzione”: è lui che, al termine del dialogo con Shuji sovra citato in realtà atto a dissuaderlo, chiude la scena con un: “E allora facciamolo!”. Un personaggio per cui sogno e realtà ancora si mescolano e per il quale non esistono limiti fintanto che si è insieme. Un personaggio che continua ad OSARE, nonostante la società tutta gli intimi di non farlo, e che in virtù della sua sconfinata immaginazione saprà dare grandissima forza ai suoi amici.
Ma ovviamente neanche per lui tutto è rose e fiori; se non fosse un personaggio più intricato e complesso di quello che appare non sarebbe comparso in questo drama.
Probabilmente Akira è, tra i tre, il più afflitto dalla pressione proveniente dal mondo degli adulti, dalla fretta di dover crescere e di prender definitivamente posizione nel suo piccolo angolino di mondo, lasciandosi alle spalle i giochi dell'infanzia per sempre. Suo padre, a proposito, gli ha apertamente dato un ultimatum: “Divertiti adesso perché dopo dovrai ereditare l'azienda di famiglia ed entrare in società”, cosa che lo ha spaventato, chiaramente, e fatto regredire inconsciamente ad uno stato di “perenne bambinone un po' troppo cresciuto”. E poi c'è la finta pazzia che, come dicevano le altre utenti, lo aiuta a preservarsi inalterato ai cambiamenti del mondo: i pazzi possono fare ciò che vogliono proprio in via della loro pazzia, possono fare quello che a tutti gli altri non è concesso fare senza per questo dover rendere conto a qualcuno delle proprie azioni. In una parola: libertà. Ecco ciò che Akira ottiene fingendosi matto.
Ma anche i matti hanno bisogno di un amico ….
Ancora una volta assistiamo ad un personaggio che cade vittima delle proprie azioni, preso in scacco dallo schema che lui stesso aveva ideato. Ed entrambe le sconfitte si traducono in una buia solitudine. Così come Shuji si nasconde dietro una maschera di falsità totale e perfezione e finisce col ritrovarsi solo, così Akira si nasconde dietro una maschera di follia e si ritrova completamente isolato. È probabile che, dal fondo della sua solitudine, Akira abbia capito cosa lo accomuna a Shuji riuscendo in tal modo a far breccia nella maschera, finora intatta, del ragazzo e dando così il via ad una grande amicizia ….

~ NOBUTA ~


Questa ragazza misantropa, che ha in odio il mondo, è colei che dà inizio all'intera vicenda.
Per colpa di un brutto trauma subito da bambina, Nobuta è sicurissima che nella vita gli sforzi non portino a nulla e che aprire il cuore agli altri riservi soltanto dolore. È fermamente convinta, cioè, che il mondo sia un posto talmente ostile da non riuscire a farne parte.
E questa sua accidia, questa sua poca voglia di vivere Nobuta la dimostra con tutto il suo essere: ha un passo lento e strascicato, con la testa perennemente chinata a guardare il suolo, con una bocca che emette suono raramente e quando lo fa è sempre balbettante ed insicuro. Ecco, quindi, che appare come una ragazza piuttosto lugubre ed assai particolare, cosa che la fa puntualmente isolare dal resto dei suoi compagni se non divenire apertamente oggetto di bullismo ed angherie varie. Ma Nobuta non crede nel cambiamento, non crede nella riuscita dei tentativi che si fanno per migliorare le cose, e perciò è fermamente ancorata al suo essere così singolare nonostante questo le procuri non pochi problemi. La ragazza, cioè, è l'esatto opposto degli altri due protagonisti: è coerente con sé stessa fin quasi la pazzia, è sempre autentica e sincera e non indossa nessuna maschera. Nobuta è un libro aperto, con le sue paure ed incertezze sempre in bella vista e che non cerca mai di nascondere. Glielo dice anche Shuji d'altra parte, quando la vede piangere sul terrazzo della scuola: “Come riesci a mostrare i tuoi sentimenti così apertamente?” Quindi oltre all'empatia, la sensibilità e l'altruismo che suscita questa ragazza così sola ed inerme, io credo che Shuji ed Akira si siano sentiti chiamati in causa anche perché in lei si sono un po' riconosciuti: la totalizzante sincerità della ragazza ha agito da specchio per i due ragazzi le cui coscienze si sono, in un certo senso, risvegliate dal torpore del tran tran quotidiano per apprendere, finalmente, che in realtà “quando va quasi tutto bene è un po' come dire che va quasi tutto male” ….
Ecco perché dobbiamo parlare di “Producendo Nobuta” – e non altri titoli che ho letto venir proposti – perché senza questa ragazza così vera, non ci sarebbe stato nulla di nulla.

FINALE ED ULTIME CONSIDERAZIONI :runaway:


È chiaro che la produzione sia una produzione “farlocca”; una che si prefigge un obbiettivo e che finisce con ottenere tutt'altro, una dove a cambiare sono i produttori piuttosto che l'oggetto prodotto in un continuo scambio e condivisione di paure, ansie, piccole gioie, dove mentre si aiuta si è anche aiutati e dove mentre si insegna impariamo a nostra volta.
In questa logica, quindi, non trovo molto sensato questo ragionamento:
CITAZIONE (tsukushi*makino @ 29/12/2009, 14:11) 
Alla fine non è che lei sia cambiata più di tanto,
è cambiato solo il comportamento degli altri nei suoi confronti [….]
Però non ho visto un vero e proprio cambiamento in lei e quindi a lungo andare il suo comportamento non mi risultava più originale e simpatico come nelle primissime puntate.

Come ho detto, quella nel drama vuol essere una PRODUZIONE INVERTITA, dove sono i produttori, così sicuri di sé e di come stanno portando avanti la vita, a capire di avere torto mentre proprio colei che avrebbe dovuto cambiare – perché asociale, perché strana, perché sensibile; in una parola sbagliata – resta fedele a sé stessa. Solo, con una piccola ma in realtà enorme differenza rispetto all'inizio della serie: adesso Nobuta ha fiducia in sé stessa, si ama per quello che è.
Tutto il drama ruota intorno a questo assunto e se non si capisce questo vuol dire che non si è afferrato per niente il messaggio che l'opera vuole dare, e cioè che non bisogna cambiare sé stessi e dar le spalle ai propri valori per compiacere gli altri – diventando, così, l'ennesimo manichino senza personalità prodotto in serie – piuttosto bisogna imparare ad amarsi e ad accettarsi per quello che si è, nel bene e nel male.
Il fatto che il resto della classe adesso l'accetti è solo conseguenza del fatto che, prima di tutti, si è accettata lei stessa. L'accettazione di sé fa emergere naturalmente sicurezza, quindi confidenza e non più il rigetto totale che la Nobuta di prima generava. Questo fa sì che le altre persone siano naturalmente attratte da lei. Solo se amiamo prima noi stessi possiamo sperare che ci amino anche gli altri.
L'auto-accettazione è un processo tutto interiore e per questo a noi non è dato vederlo. Possiamo soltanto ammirarne il risultato in una brevissima sequenza, nell'ultima scena prima della vera ultima:
il bellissimo sorriso di Nobuta mentre guarda il cielo per farlo vedere ai suoi due amici. Una scena breve e senza parole ma che fa capire benissimo il cambiamento immenso che la ragazza ha compiuto: adesso si vuole bene. Ed è contenta di essere così com'è perché di Nobuko Kotani ce n'è e sarà solo una.



Avrei sorvolato volentieri su chi sia stato il mio boy preferito dato che sono entrambi ugualmente importanti per la storia; però essendoci ben 32 pagine di Akira-love ho pensato di dover dire la mia …. :gnegne: :gnegne:
Per me non c'è stata storia, dall'inizio alla fine Shuji è stato senza ombra di dubbio il mio preferito :cuore: Sarà che a me piacciono i personaggi tormentati nei quali l'ombra è molto presente, sarà che preferisco di gran lunga un modo di recitare “tranquillo”, pacato, per niente sopra le righe – ed infatti con una 16ina di anni di ritardo X) mi sento di dire tranquillamente che quel premio per il miglior attore Kame se lo meritò tutto – sarà che il personaggio di Akira io non l'avevo proprio capito …. :emu:
Durante la visione dell'opera non sono riuscita ad andare molto oltre la sua stranezza; se ci ho capito qualcosa è solo grazie ai bellissimi commenti che ho trovato in questa discussione, quindi grazie davvero :inchino:

In conclusione un'opera davvero molto, molto bella e che consiglio a tutti :cuore: ; a patto che seguiate questa dritta:
CITAZIONE (A.J. @ 16/11/2009, 21:12) 
Nobuta va visto con il cuore, forse sembrano parole scontate o addirittura esagerate, ma è così ... non bisogna analizzarlo, bisogna viverlo ...

Spegnete il cervello e fatevi trascinare dalle emozioni, dalle mille stramberie, dal non-sense se volete.
Solo così riuscirete a captare il messaggio di fondo che l'opera vuol dare, altrimenti vi risulterà tutto troppo confusionario e di pessimo gusto.

Kon Kon ~
 
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view post Posted on 12/1/2021, 13:19     +1   -1
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Senza parole.
moon-eo complimenti per la recensione.
 
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view post Posted on 13/1/2021, 14:23     +1   -1
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CITAZIONE (Egon Spengler @ 12/1/2021, 13:19) 
Senza parole.
moon-eo complimenti per la recensione.

Egon Spengler Aigooooo ti rinrazio tanto, son proprio contenta che ti sia piaciuta :shy: :tears:
Tu sei contrario su qualcosa? Per dire, chi è stato il tuo personaggio preferito? Il mio Shuji a vita ma sono un'eccezione XD XD
CITAZIONE
si riesce a capire che i malumori adolescenziali non sono solo problemi di Nobuko, ma anche di Akira e Shuji, che con i loro comportamenti opposti l'uno all'altro nascondevano invece paure sopite che tenevano solo per se. E anche chi si burlava di Nobuko e la vessava alla fine si scopre che tiene a sua volta insicurezze e paure.

Ma anche tu hai scritto una cosa bellissima e che non tutti hanno capito! Il tema portante del drama è la paura, l'insicurezza ed in che modo ognuno di loro si confronta ad essa. Parte tutto da Nobuko perché lei non ha voglia di nascondersi, di nascondere le sue paure ma poi piano piano si capisce che non è certo l'unica a stare male...... Semmai c'è chi sa fingere meglio il contario ma è molto lontana dall'essere la sola.
Il fatto che hai accennato te poi – cioè quello di far capire che anche i "cattivi" sono tali perché hanno qualche problema, sono soli o son stati maltrattati a loro volta – è una cosa cui bisogna dar atto al drama, perché è molto più facile rappresentare un antagonista cattivo perché sì. Peccato che sia molto lontano dalla realtà delle cose.....
CITAZIONE
Devi sapere che quando lo vidi la prima volta anche se mi piacque non riuscì a vedere oltre le normali scene, non mi suscitò particolari emozioni, tanto che andandolo a commentare fui sincero ed esternai il mio pensiero su di esso. Non fu un commento negativo, ma nemmeno positivo visto che scrissi che secondo me tutte le vicende compreso il finale erano sostanzialmente prevedibili e che il tema principale era l'amicizia tra i tre protagonisti.

Anch'io certe cose le ho capite meglio alla seconda visione. Secondo me è perché è un drama giapponese, ergo non ti racconta le cose apertamente per filo e per segno ma sei tu, spettatore, che le devi intuire in base al tuo grado di intelligenza e sensibilità.... Preferiscono di gran lunga il "non-detto" che il "detto a gran voce" ed è per questo che, secondo me, uno la prima volta si perde molte cose :sisi:
CITAZIONE
Se ti piacciono molto i drama giapponesi, ti consiglio vivamente Sora Kara Furu Ichioku No Hoshi, Engine, entrambi con Kimura Takuya, Dragon Zakura con Hiroshi Abe e Yamashita, H2, Kisarazu Cat's Eye e My Boss my Hero.

Aigoo grazie mille!!! :amor: Non sono per niente ferrata in j-drama quindi farò tesoro di questa piccola lista molto volentieri! :sbrill:
 
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view post Posted on 13/1/2021, 22:58     +1   -1
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Moon-eo scrive: Tu sei contrario su qualcosa? Per dire, chi è stato il tuo personaggio preferito? Il mio Shuji a vita ma sono un'eccezione XD XD

Contrario? Sarei più matto di quel che sono se lo fossi.
Anzi, leggere la tua recensione mi ha fatto riaffiorare in mente tantissime mie impressioni che mi feci quando vidi il drama la seconda volta.
In particolare, una cosa che hai scritto su Shuji mi ha fatto riflettere facendomi ricordare un altro tema di questo drama che passa quasi inosservato tra quelli dell'insicurezza e l'amicizia dei vari personaggi. E' l'evoluzione, la loro, di tutti e tre.
In particolare mi riferisco a questo passaggio:

CITAZIONE
Per gli amici è un mattacchione, “l'anima della festa” sempre pronto a far confusione ed a scherzare, un tipo sempre allegro e sorridente con cui è un piacere conversare, uno che preferisce divertirsi e che non ha tanti pensieri per la testa se non quello di far baldoria col suo gruppetto. Niente di più sbagliato. E già il primissimo episodio regala allo spettatore una scena emblematica di questa dualità tanto cara al personaggio: Shuji che cammina lungo il corridoio della scuola in mezzo a tanti …. bambinetti delle elementari con addosso la divisa delle superiori. Ecco come il ragazzo vede e giudica i suoi coetanei: come dei poppanti stupidi ed infantili, che pensano solo e soltanto a divertirsi ed a fare sciocchezze e che non si avvicinano neanche con l'unghia del mignolo al suo livello; e lui, l'unico adulto lì dentro, costretto a subire le loro scemenze delle quali è stufo marcio.

In fin dei conti questo drama rappresenta la gioventù. Ma la gioventù come si sa, è solo una passaggio esistenziale dell'essere umano, una via d'intermezzo tra l'età adolescenziale e l'età adulta. Descrivendo i patemi d'animo dei tre personaggi e di coloro che li circondano, mostra i loro cambiamenti attraverso l'amicizia, quella vera, quella tra Akira, Shoji e Nobuta. La loro crescita avviene gradualmente poichè i momenti tristi si alternano a quelli divertenti.
E in questo caso, rifacendomi al tuo passo, lo Shoji che guarda i suoi coetanei dall'alto verso il basso, si evolverà in concomitanza di Akira e Nobuta, tanto da fargli gettare la maschera che porta e mostrarsi per quello che è.
Ma per farlo, dovrà superare tutte le sue insicurezze e paure. Ed è in questo passo che avviene la sua maturazione, la sua evoluzione.

Ci si potrebbe rivedere più volte questa piccola serie, ma ogni qualvolta che lo si farebbe, verrebbero fuori nuove impressioni e nuove riflessioni.
Come in tanti hanno scritto è un piccolo capolavoro.
 
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view post Posted on 15/1/2021, 01:21     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Egon Spengler @ 13/1/2021, 22:58) 
Contrario? Sarei più matto di quel che sono se lo fossi.

No intendevo magari tu.... la pensi in un altro modo su certe cose :gnegne: :gnegne: ne ho scritte talmente tante! Penso sia normale, no? XD XD
CITAZIONE
[...]facendomi ricordare un altro tema di questo drama che passa quasi inosservato tra quelli dell'insicurezza e l'amicizia dei vari personaggi. E' l'evoluzione, la loro, di tutti e tre. [...] Descrivendo i patemi d'animo dei tre personaggi e di coloro che li circondano, mostra i loro cambiamenti attraverso l'amicizia, quella vera, quella tra Akira, Shoji e Nobuta.

Esatto, esatto; è proprio come dici tu. Il cambiamento attraverso l'amicizia. Probabilmente perché conoscendo persone di cui potersi fidare e, sopratutto, con le quali si sentono capiti, piano piano quel muro di insicurezza e cinismo verso il resto del mondo cade dando loro la possibilità di credere in sé stessi senza aver paura.
CITAZIONE
In fin dei conti questo drama rappresenta la gioventù. Ma la gioventù come si sa, è solo una passaggio esistenziale dell'essere umano, una via d'intermezzo tra l'età adolescenziale e l'età adulta.

Se ho capito quello che dici, anch'io credo che i problemi nel drama trattati non possano essere liquidati solo come "problemi adolescenziali" perché, come dici giustamente tu, l'adolescenza è solo un momento di passaggio. Sono problemi che magari cominciano a quell'età, è vero, ma che continuano anche da adulti; per esempio abbiamo i padri dei 2 protagonisti ( ma anche quello di lei in quella brevissima scena non è da meno >.< ) molto insicuri e che condividono molte delle domande esistenziali che si fanno i ragazzi. Quindi sì, per protagonisti ci sono dei liceali ma i temi trattati sono universali, di qualunque età.
CITAZIONE
Ci si potrebbe rivedere più volte questa piccola serie, ma ogni qualvolta che lo si farebbe, verrebbero fuori nuove impressioni e nuove riflessioni.
Come in tanti hanno scritto è un piccolo capolavoro.

Quoto al 2000%! :piopio: Se pensiamo che il drama è del 2005/2006 e noi, nel 2021, stiamo ancora qui a parlarne è incredibile! :gnegne: :gnegne: :gnegne: Quando, nonostante l'età, un'opera stimola discussioni sulla trama, sui personaggi ecc. allora non c'è alcun dubbio che sia valida :yes:
 
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view post Posted on 15/1/2021, 22:13     +1   -1
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Moon-eo scrive: No intendevo magari tu.... la pensi in un altro modo su certe cose :gnegne: :gnegne: ne ho scritte talmente tante! Penso sia normale, no? XD XD

E' normalissimo che una persona scriva quel che pensa e quello che si sente di scrivere. A volte però succede che uno non si senta di scrivere quel che pensa perchè magari teme di farlo per delle proprie insicurezze o paure. Di conseguenza mi fa piacere che tu lo abbia fatto anche perchè tutto quello che hai scritto è inerente al drama.
Come ho già scritto, complimenti per la recensione, mi ha lasciato senza parole.

CITAZIONE
Esatto, esatto; è proprio come dici tu. Il cambiamento attraverso l'amicizia. Probabilmente perché conoscendo persone di cui potersi fidare e, sopratutto, con le quali si sentono capiti, piano piano quel muro di insicurezza e cinismo verso il resto del mondo cade dando loro la possibilità di credere in sé stessi senza aver paura.

CITAZIONE
Se ho capito quello che dici, anch'io credo che i problemi nel drama trattati non possano essere liquidati solo come "problemi adolescenziali" perché, come dici giustamente tu, l'adolescenza è solo un momento di passaggio. Sono problemi che magari cominciano a quell'età, è vero, ma che continuano anche da adulti; per esempio abbiamo i padri dei 2 protagonisti ( ma anche quello di lei in quella brevissima scena non è da meno >.< ) molto insicuri e che condividono molte delle domande esistenziali che si fanno i ragazzi. Quindi sì, per protagonisti ci sono dei liceali ma i temi trattati sono universali, di qualunque età.

Hai capito in pieno quello che intendevo e sinceramente mi fa piacere sapere che condividi questo mio pensiero.
Anche perchè nel mio post e in questi due passaggi ci si rischia di entrare in argomenti che possono produrre pensieri soggettivi dove qualcun altro la potrebbe giustamente pensare diversamente. In questo caso l'importante è rispettare il pensiero altrui anche se non è come al proprio.
L'amicizia è un grandissimo sentimento tra più persone, ma per potersi chiamare amicizia deve essere reciproco e in più deve essere basata sul rispetto, la sincerità, la fiducia e la disponibilità reciproca.
Come hai scritto tu grazie alla forza di un amicizia "quel muro di insicurezza e cinismo verso il resto del mondo cade dando loro la possibilità di credere in sé stessi senza aver paura".
E questo può valere per qualsiasi età, anche se più cresciamo, meno amicizie strette facciamo o teniamo, diventando più selettivi e guardando ogni genere di legame con occhi diversi. Anche l'amore.
E a volte, così come qualsiasi cosa di questo mondo, niente rimane per l'eternità, tutto muta o addirittura finisce. Come tanti amori, anche le amicizie più vere o forti possono finire.
L'importante però per come succede in questo drama, è viverle nel momento in cui si manifestano, perchè un amicizia può dare una forza incredibile, che può essere fiducia e sicurezza in se stessi. Proprio come accade a Shoji, Akira e Nobuta.
Viverle, viverle a pieno quando esse si presentano, in quel momento. Perchè vivere poi il presente con il ricordo di un amicizia del passato non ha senso a mio avviso. Proprio come molto probabilmente accade ai padri dei due protagonisti, i quali si portano dietro problematiche adolescenziali che riaffiorano man mano che la solitudine prende il sopravvento.
Il ferro si batte fin che è caldo.
E se si raffredda, basta attendere senza fretta e con pazienza il prossimo fuoco. Prima o poi qualcuno che lo riaccende lo si incontra sempre.

E sìì, per come scrivi tu, "quando, nonostante l'età, un'opera stimola discussioni sulla trama, sui personaggi ecc. allora non c'è alcun dubbio che sia valida". :b:
 
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view post Posted on 16/1/2021, 06:55     +1   -1
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CITAZIONE (Egon Spengler @ 15/1/2021, 22:13) 
Di conseguenza mi fa piacere che tu lo abbia fatto anche perchè tutto quello che hai scritto è inerente al drama.
Come ho già scritto, complimenti per la recensione, mi ha lasciato senza parole.

Aigo quanti complimenti che mi fai, mo' divento rossa :shy:
Offendimi un po' così mi sento meglio! :gnegne: :gnegne: :gnegne:
CITAZIONE
E a volte, così come qualsiasi cosa di questo mondo, niente rimane per l'eternità, tutto muta o addirittura finisce. Come tanti amori, anche le amicizie più vere o forti possono finire.
L'importante però per come succede in questo drama, è viverle nel momento in cui si manifestano, perchè un amicizia può dare una forza incredibile, che può essere fiducia e sicurezza in se stessi. Proprio come accade a Shoji, Akira e Nobuta.

Questo pensiero credo proprio sia esattamente quello condiviso dagli autori stessi del drama; ed è proprio a causa di questo pensiero che abbiamo il finale che abbiamo, uno cioè dove
i due ragazzi si separano da Nobuta.

In Giapponese si dice "一期一会" ("ichi go, ichi e"; un incontro, una vita) ed è esattamente la cosa che dici tu cioè la presa di coscienza della natura fugace di ogni evento della vita quali amicizia, amore ecc. e quindi della sua irripetibilità. Ogni incontro perciò va vissuto a pieno – proprio come dici tu – e va trattato per quello che è: un tesoro.
Un finale diverso sarebbe stato sicuramente più allegro ma anche, senza ombra di dubbio, più finto perché la transitorietà è una proprietà imprescindibile dalla vita e non possiamo non amettere che non esista :patpat:
CITAZIONE
Viverle, viverle a pieno quando esse si presentano, in quel momento. Perchè vivere poi il presente con il ricordo di un amicizia del passato non ha senso a mio avviso. Proprio come molto probabilmente accade ai padri dei due protagonisti, i quali si portano dietro problematiche adolescenziali che riaffiorano man mano che la solitudine prende il sopravvento.
Il ferro si batte fin che è caldo.
E se si raffredda, basta attendere senza fretta e con pazienza il prossimo fuoco. Prima o poi qualcuno che lo riaccende lo si incontra sempre.

Sono molto contenta che tu abbia una visione così ottimista – anzi ti invidio un pochino :gnegne: :gnegne: – perché io invece sono una "nostalgicona" e son sempre a rimembrare i tempi che furono :bwa:
 
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view post Posted on 22/1/2021, 16:12     +1   -1

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view post Posted on 22/1/2021, 21:46     +1   -1
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CITAZIONE (veroniks @ 22/1/2021, 16:12) 
curioso

Ciao veroniks . Ho visto che tendi a scrivere nelle sezioni dedicate ai commenti post molto scarni o addirittura mono riga. A tal proposito vorrei invitarti a leggere il regolamento del forum e in particolare il punto 6 che chiede espressamente di evitare i commenti scarni che non stimolano il dialogo. Per cui vorrei esortarti ad argomentare le tue opinioni in modo più ricco in modo da capire meglio il tuo punto di vista, cosa che riesce assai complicato, per esempio, nel post che hai appena lasciato in questo topic =/

Non intendo essere antipatica, ma vorrei solo farti capire che questo è un forum, non una chat. Le discussioni sono meno veloci ed immediate, quindi è necessario scrivere in modo più fruibile per tutti. Grazie :inchino:
 
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