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Saka no Tochu no Ie

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view post Posted on 14/5/2020, 16:32     +1   -1
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Saka no Tochu no Ie

200px-Sakaie



Titolo: Saka no Tochu no Ie
Genere: Human, suspense, legale,psicologico
Episodi: 6
Messa in onda: dal 27 aprile all'1 giugno 2019
Rete televisiva: WOWOW


Se avete domande relative a video o sottotitoli chiedete in Richieste di download e NON qui. Ogni richiesta di questo tipo verrà spostata nel suddetto topic senza preavviso.
Sottotitoli inglesi su Kissasian

CAST
Shibasaki Kou: Yamasaki Risako
Tanabe Seiichi: Yamasaki Yuichiro
Matsumoto Emika: Yamasaki Ayaka
Mizuno Miki: Ando Mizuho
Mashima Hidekazu: Ando Hisashi
Mitsuishi Ken: Yamasaki Kazuhiko
Fubuki Jun: Yamasaki Satoko
Takahata Atsuko: Misawa Fujiko
Baisho Mitsuko: Ando Kunie
Sato Megumi: Hodaka Makoto
Ito Ayumi: Haga Mutsumi
Matsuzawa Takumi: Yamada Kazuki
Sakurai Yuki: Matsushita Asako
Sakai Miki: Shibata Sakae
Riju Go: Aonuma Takahiro

TRAMA
Yamasaki Risako vive una vita tranquilla con la figlia di tre anni Ayaka e il marito Yuichiro. Un giorno viene chiamata in tribunale per far parte della giuria che dovrà valutare un crimine. La persona sotto processo è Ando Mizuho, una donna della stessa età di Risako che è accusata di aver annegato la figlia di 8 mesi nella vasca. In quanto madre, Risako è disgustata da questa donna che ha ucciso la propria bimba, ma con l'inizio del processo inizia a rivedere se stessa e il suo passato in Mizuho portandola a provare un chaos di emozioni che giacevano sepolte nel suo cuore.
 
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view post Posted on 15/5/2020, 08:55     +1   -1
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Yamashita Señorita

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Interessante! Mi ispirano sempre le cose con le giurie popolari, permettono di mettere a fuoco una stessa situazione da tanti punti diversi!
Anche se sara' sicuramente un po' inquientante! :nfg:

E' una vita che non vedo Shibasaki Kou all'opera, oltretutto!
 
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view post Posted on 20/5/2020, 19:30     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Dama Heiko @ 15/5/2020, 09:55) 
E' una vita che non vedo Shibasaki Kou all'opera, oltretutto!

Pure io non la vedevo da un po' e mi fa stranissimo vedere attori di età simile alla mia passare a ruoli in cui hanno famiglia perché mi rendo conto che sono passati un bel po' di anni :mhuaua:



Dalla puntata 1 alla 6





All'inizio volevo fare un commento a metà per poi farne un altro alla fine, ma ho cambiato idea. Alla fine non è un drama d'indagine criminale, ma un drama che racconta un aspetto della società che è comune tra il Giappone e casa nostra :patpat:
Io non ho figli e nemmeno un marito, quindi non ho elementi di immedesimazione, eppure ho trovato il drama interessante, ben gestito e attuale, oltre a dimostrare che, aldilà delle differenze culturali, certi problemi sono uguali sputati in ogno latitudine e ogni longitudine :patpat:




La storia sembra quello di una normale e banale casalinga che si ritrova a far parte di una giuria popolare suo malgrado. Risako inizialmente è quasi entusiasta di questa novità, ma finisce con il medesimarsi nell'imputata totalmente :nfg: Mizuho finisce in tribunale in seguito ad un crimine che non è poi così strano e poco comune, ma è uno di quelli che provocano il maggiore stegno, l'omicidio della figlia :patpat: Durante il processo si espone una situazione che è classica in ogni dove. Mizuho è una donna che si è impegnata a realizzarsi in un buon lavoro, che ha alle spalle una madre con cui ha tagliato i ponti, che ha scelto di sposare un uomo qualunque ma rassicurante per poi lasciare il suo impiego meglio retribuito. Eppure il problema si presenta quando Mizuho diventa madre perché
la bambina non cresce secondo i parametri, piange spesso e lei non riesce ad allattarla. La donna non è neanche troppo materna di carattere e le persone attorno a lei la fanno sentire inadeguata con commenti e giudizi che non la motivano, ma la sminuiscono e la fanno sentire sola e incompresa. Mi pare chiaro sia una situazione di depressione post partum aggravata dal fatto che per la società giapponese( in realtà spesso è così pure da noi) l'accudimento di un bambino è responsabilità della madre e non si perde occasione di far notare alla malcapitata di turno che si deve arrangiare e far bene il suo dovere. Non esiste che l'uomo muova il culo, come nel caso del marito di Mizuho che per la figlia non fa nulla, ma si preoccupa che la moglie non sia materna abbastanza mandandogli in aiuto mammina saccentina a gettare benzina sul fuoco :patpat: Dal canto suo Mizuho è una donna che non sa chiedere aiuto e cova in silenzio il suo disagio fino al tragico epilogo
Per tutto il drama Mizuho è fredda e distaccata. Dichiara di non ricordare delle vicende, mentre altre le racconta con un piattume indifferente al punto da non suscitare empatia negli altri, ma
è molto significativo il suo pianto al momento della sentenza in cui il reato le viene riconosciuto come sua responsabilità, ma si puntualizza che è palese sia stata incompresa e abbandonata da gente che le ha fatto della violenza psicologica. Vedendo finalmente compreso il suo disagio, alla fine Mizuho, che non ha mai negato la sua colpa, in qualche modo si scioglie :sniff:

In tutto ciò, che porta Risako a farsi coinvolgere così tanto? All'inizio non si capisce, perché sembra una mamma e moglie che conduce una vita priva di problemi, ma con l'andare avanti della storia il quadro che abbiamo è il seguente
Risako è stata cresciuta da una madre ipercritica e che ha sempre cercato di controllarla. Scopriamo alla fine con Risako che l'ha fatto per paura di restare sola, ma intanto ha fatto danni gravissimi all'autostima della figlia. Risako ha poi cercato di autodeterminarsi con l'università e un lavoro che ha dovuto mollare diventando madre e che vorrebbe riprendere appena Ayaka andrà all'asilo. Ha sposato un uomo come tanti con cui pensava di poter costruire una famiglia felice, ma si ritrova un marito che non la sprona a realizzarsi glissando sul suo tornare nel mondo del lavoro e sminuendo le sue capacità come giurato incitandola a ritirarsi. Yuichiro la vuole mamma, moglie e casalinga secondo un suo schema a cui lei si adatta senza rendersene neanche conto. Si ritrova a dover contare sui suoceri per l'accudimento della figlia durante il processo e la suocera la fa sentire incapace anche se non sembra farlo con cattiveria. Il suocero invece ha la geniale idea di mandarle ad una certa i servizi sociali :lone: In tutto questo Yuichiro, ovviamente, non fa un tubo per sciropparsi la figlia seriamente o per cucinare una stramaledetta cena :uff: Anzi, si fa servire le birre e critica la moglie perché se le beve pure lei :patpat:
Risako inizia a perdere lucidità e a sentirsi lei stessa la protagonista del processo. Eppure la cosa che mette in moto la presa di coscenza finale è proprio
la donna dei servizi sociali che comprende di avere davanti a se una persona che subisce i giudizi e le aspettative degli altri( marito, madre e suoceri). Questo riporta alla mente di Risako il tempo di cui non aveva più memoria in cui era sola con una neonata, in cui viveva in una situazione simile a quella di Mizuho . Risako non uccise sua figlia, ma la fece cadere a terra e ora che ha 3 anni quasi cede ad un riflesso involontario di farla fuori. Viene fermata dalla donna dei servizi sociali
Questo porta Risako a prendere in mano la situazione. Yuichiro, che a me è sempre stato potentemente sui marroni,
si sveglia solo perché gli fanno notare i suoi atteggiamenti non proprio positivi o a sta ora stava ancora sotto il pero :patpat:
Il finale è un po' "buonista" nel senso che
tra Risako e Yuichiro tutto si risolve in modo troppo rapido e semplice, così come si soprassiede sui problemi di Risako che presumo necessitino di un percorso terapeutico e non solo di una pacca sulla spalla :ehm:
Ma comunque penso sia stato fatto così un po' per tempi di narrazione volutamente incentrati su altro e un po' perché quella è un'altra storia rispetto al tema del drama, ovvero il parallelismo Risako/Mizuho che cessa con la fine del processo :smoke:







Nel drama si raccontano anche le storie di due giurati e del giudice donna. Per quanto riguarda la giurata donna, l'avrei strozzata :hero: Capisco il desiderio
di essere madre, ma fa tanto la saputella e mi ha dato noia :uff:

Il giurato uomo mi ha fatto più simpatia anche se ha sbagliato nel
tradire la moglie
però davvero non era colpa sua la situazione di partenza perché
la moglie ha scelto spontaneamente di sposare uno che non è Onassis e non capisco cosa rompa se la figlia deve fare la vita da "povera"
Il suo epilogo mi è piaciuto :smoke:

Per il giudice, temevo la piega che stava prendendo la vicenda con un marito inutile e un bimbo tutto sulle sue spalle, ma alla fine
si capisce chiaramente che si trasferirà senza la piattola del consorte e si terrà il figlio con cui già si arrangiava. Da sola la sua vita non cambia, ci guadagna solo in salute perché almeno non c'è l'inutile a levarle l'ossigeno quando torna a casa :joy:



Quindi direi proprio che il drama mi è piaciuto perché racconta la società vera attraverso una storia di finzione, ma verosimile. E mi è piaciuto questo far intendere che le donne hanno diritto a lavorare anche se madri e ad avere un marito che serve ad altro oltre che ha portare a casa lo stipendio, perché nella famiglia il supporto reciproco è importante. Tutto questo mi è piaciuto perché sta a significare che anche la società giappa sta cambiando verso una parità. In questo drama si da anche un altro messaggio, ovvero che le madri perfette non esisto nonostante quello che si dice a parole e che non è un problema accettarlo e farsi aiutare, l'importante è non rimanere soli o non essere sucubi di violenze psicologiche più o meno volontarie :hero: Voto del drama 7/8 :hero:
 
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view post Posted on 31/12/2021, 17:07     +1   -1
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Questo drama è stato difficile da guardare.
Quando si affronta bene il tema della condizione della donna, d'altronde, non si può fare a meno di infuriarsi e sentire l'amaro in bocca.

Qui vediamo che non solo dalla protagonista, ma anche dall'accusata e dall'avvocata si pretende che siano

brave mogli, brave madri, brave casalinghe, che eccellano nel lavoro o lo lascino. Verso tutte non c'è empatia né comprensione


Il marito della protagonista è orribile
la sminuisce, ha manipolato le sue scelte, le provoca scarsa autostima, la critica, non la aiuta con la bambina, le ordina di portargli da bere; alla donna non va meglio, purtroppo, né con la propria madre né con i suoceri


A tutte le donne coinvolte nella storia manca qualcuno che le ascolti e le capisca e non è un caso che l'accusata

esterni finalmente dei sentimenti proprio quando lo stesso giudice che la sta condannando le mostra un minimo di comprensione


Bellissima e commovente la scena immaginaria

tra la protagonista e l'accusata. Cosa avrebbe potuto una parola amica, il sapere di non essere sole, non essere inadeguate...


È una storia densa di significati, non ultimo il pericolo insito nel credere ai giudizi che gli altri hanno di noi, fino ad internalizzare i loro pensieri e le loro parole e farli nostri.
Si parla della difficoltà di crescere un figlio e dei rapporti tra donne, che possono essere le peggiori nemiche le une delle altre o, al contrario, una reciproca ancora di salvezza.

Intrigante il montaggio come un gioco di specchi, dopo la rivelazione mi è quasi venuta voglia di riguardare gli episodi precedenti alla luce di quello che avevo scoperto.
L'immedesimarsi della protagonista nell'accusata ad un certo punto porta sia lei che lo spettatore a chiedersi a chi sono successe quelle cose, se sono successe davvero, se si tratta di ricordi, identificazione o confusione nella mente della protagonista.

La fotografia è buona, tendente al seppia; bruttini alcuni effetti speciali che avrebbero potuto essere evitati; bravi gli attori, soprattutto la protagonista.

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