Anche oggi, dal water, monologo su SCANDAL.
Stavolta volevo parlare di
SHINDO TAMAKI e, per lei, è importante che non leggiate lo spoiler finchè non arrivate all'episodio 8!!!
Tamaki è un
personaggio difficile da inquadrare all'inizio: si sa che è una tipa sfacciata, diretta, informale, che ha un marito fancazzista e che manda lei avanti la baracca, che è un po' confusa e caotica, però, nonostante tutte queste cose che sono subito evidenti in lei, sostanzialmente si fa fatica a crearsi un quadro coerente di lei... In casa indossa solo magliette di gruppi hard rock, ma ha delle unghione dorate da vera vamp; fa un lavoro importante e di responsabilità, ma quando parla sembra non dare l'impressione di essere molto "qui ed ora"; è una tipa impaziente con tutti, ma fin troppo paziente col marito, insomma... Tante cose non tornano, e non si capisce bene "da che parte stia", nel senso proprio della sua identità come persona.
E' molto sopra le righe, eppure così "normale".NON LEGGETE LO SPOILER SE NON SIETE ARRIVATE ALLA PUNTATA 8 E NON VI PIACE SAPERE PRIMACome avevo immginato, incredibile ma vero ci ho azzecato!!! Il suo figlio Shun, quindicenne, chiuso in camera sua, in realtà è morto anni prima, e la madre, da quel momento, non è riuscita più ad entrare nella sua stanza, non avendo mai accettato la sua morte.
Ora il quadro confuso e contraddittorio su Tamaki comincia a tornare anche per il telespettatore. Capiamo perchè, nonostante le sue capacità, sia sempre così stordita e persa nei suoi pensieri; capiamo perchè, nonostante tutto, è ancora legata al marito, visto che, assecondandola, le permette di continuare a non accettare la morte del figlio; capiamo che questo personaggio è forse il meglio riuscito tra tutti, pur nelle sue esagerazioni, perchè veramente costruito tra un passato, un presente ed un futuro.
La scena in cui decide di entrare finalmente nella stanza è emotivamente durissima, come lei gironzola per la stanza come non fosse passato un solo giorno, e piega le magliette, e riordina i giocattoli di Shun come l'avesse visto 2 ore prima uscire di casa per andare a scuola... Bellissimo che abbiano spiegato come il suo entrare lì dentro significherebbe dover ammettere che Shun è MORTO, e infatti,la prima cosa che dice quando entra, è una frase semplicissima "Ecco, alla fine non era qui dentro..." che però dice tutto, in pochissime e banali parole.
Il momento dell'accettazione di Tamaki è stupendo, davvero stupendo, senza bisogno di musiche epiche in sottofondo, di riprese sperimentali, di trucchi registici: è tutto semplicissimo, come sarebbe davvero. Più facile di quanto aveva pensato, più difficile di quanto avrebbe mai potuto pensare.
La scena successiva, quella che "incolla" le 4 donne insieme, è altrettanto semplice e vera: chi si trattiene per rispetto al dolore di Tamaki, chi la osserva con ammirazione per quanto ha dovuto sopportare e per come ora abbia trovato il coraggio di uscirne, e chi, semplicemente, si lascia andare ad un pianto disperato per farle capire che non è sola. L'abbraccio di gruppo successivo è una delle scene più belle che io abbia visto in un drama, e mi ha commosso dentro, tantissimo.
Grazie a questo personaggio e alla sua storia io credo che SCANDAL sia diventato il mio drama preferito della stagone, superando anche l'amatissimo
Nanase Futatabi e il tanto osannato
Ryuusei no Kizuna.
Era cominciato facendo l'occhiolino alle serie ammerregane, con tanti colpi di scena e segretucci da scoprire, e
piano piano diventa uno spaccato umano stereotipato e odioso, ma tremendamente vero da darci fastidio proprio per questo, perchè mostra come anche noi, che lo ammettiamo o no, potremmo soccombere in certi giochini psicologici che non ci renderebbero degni di stima, perchè dietro ad un'impressione pessima si nascondono sempre delle ragioni, giuste o sbagliate che siano, piccole o grandi che siano, che, per forza di cose, ci influenzano, anche negativamente, perchè no?
Ora aspetto di vedere gli ultimi due episodi per vedere quali e quanti passi avanti ancora faranno le 4 donne, e, ad essere sincera, a questo punto, manco mi frega granchè di sapere i segreti dei mariti e di risako, perchè sono molto più interessata a questi aspetti umani, apparentemente inquadrati e categorici, ma in realtà profondamente complessi. Siamo noi essere umani che ci stereotipiamo per la paura di avere più livelli di personalità, per paura di contraddirci, di essere incoerenti, di non sapere chi siamo e dove stiamo, e questa è la presentazione così caratterizzata delle protagoniste nel primo episodio, che non è la vera presentazione dei personaggi, ma ciò che loro, per difendersi, hanno voluto diventare, per poter essere in grado di darsi una definizione e sentirsi meno confuse, ma la confusione è umana, e sembra lo stiano capendo un po' alla volta ^____________^
Che bel drama, guardatevelo