Visti
Cinderella ni Naritai e
Jitensha shounenki... (sankyu Misato for seeding!
)
Devo dire che, effettivamente, finora sono i due che ho preferito.
Cinderella ni Naritai è una favola semplice, a tratti banale, ma in fondo non aspira ad avere nessun gran valore se non quello di raccontare una storia delicata e fiabesca, quindi va bene così.
Tacchon è tanto tanto carino, e lo preferisco decisamente nelle vesti del ragazzo semplice, dolce e gentile piuttosto che in quelle del figaccione tutto tirato a lustro... intendo proprio fisicamente: ha un viso e dei lineamenti delicati, e quel sorriso delizioso non risalta affatto se va in giro conciato come un host. ^^
Il dottore che gli da la medicina è fenomenale... all'inizio non avevo ben capito se era un uomo o una donna, però.
(.....è un uomo, vero?
)
Ho trovato deliziosa la dolcezza di Bon-chan, soprattutto nei confronti dei bambini... i nastrini colorati regalati come piccole magie, o legati ai sacchi dei rifiuti... in scene di questi tipo, mi è venuto da sorridere e pensare "Ma che carino!!".
Il finale è abbastanza
scontato, così come la morale... proprio come nelle fiabe, insomma. Mi è piaciuto il fatto che, comunque, l'ultima inquadratura di Tacchon nei panni dell'uomo miracoloso fosse comunque positiva, con lui che raccoglie il pallone sporco e rovinato e si allontana con un sorriso. ^^
Comunque, il mio preferito fra quelli che ho visto finora (Kemarishi, Cinderella, Dive to the future e sto scaricando Double che non va avanti
) è sicuramente
Jitensha Shounenki, che ho trovato veramente bello e addirittura mi ha fatta piangere. Forse è stato l'unico che non ha risentito della durata breve e che, anzi, ha dato il meglio di sè anche se in solo un'oretta.
Sia Yassu sia Maru sono stati magnifici (Maru era incredibilmente perfino figo
), hanno recitato bene, con intensità ma con naturalezza... oltretutto entrambi i personaggi mi sono rimasti impressi e mi hanno dato un'impressione forte, umana, positiva nel bene e nel male (che poi si possano condividere o meno i sentimenti, le ambizioni e gli errori -soprattutto gli errori- di uno o dell'altro, è un'altra cosa).
Vedere l'espressione determinata e concentrata di Maru/Souta quando era sulla sua bicicletta, intento a pedalare con tutto se stesso, a cercare di arrivare sempre più lontano e di andare sempre più veloce... mi ha davvero colpita.
E vedere Shouhei e Souta crescere, prima vicini e poi sempre più lontani, ma sempre legati l'uno all'altro, un po' per scelta e un po' per caso e perchè inevitaile... è stato bello vederli andare avanti per la loro strada, prendere qualche deviazione e allontanarsi, poi ritrovarsi e proseguire di nuovo.
Quando poi Souta
ha perso se stesso, la sua passione, la sua fidanzata, ed è piombato in crisi... mi si è stretto il cuore. Nelle scene in cui aveva quello sguardo spento e la sigaretta in mano, era davvero straziante.
Quindi tanto di cappello a Maru che ha recitato proprio bene, e a Yassu che gli è stato vicino con altrettanta forza.
Mi è piaciuto veramente tanto, l'ho trovato ben fatto e ben sviluppato, i tempi sono ben gestiti e, nonostante copra un lungo arco di tempo, non si ha l'impressione che si salti da qui a lì solo per motivi narrativi. I personaggi poi sono ben caratterizzati, anche se forse non parlano molto, ma le loro azioni parlano per loro.
Bello, bello, bello. Mi ha fatto davvero piacere vederlo!